sabato 15 dicembre 2007

Anipnia 1

Anipnia è un termine che coniammo alcuni anni fa.

Una storia di cricket alpino, go-kart, siti web, discoteche, isole vulcaniche atlantiche.
Tutto tende ad accavallarsi un po'. Sono ricordi molto vicini fra loro. Ci vorrebbe Guido per dipanare tutto e riuscire a dire la versione corretta.
Anche se in fondo la sua non è una versione corretta, ma una versione che si è stabilizzata molto tempo fa e quindi è autorevole.
La genesi è questa: un avvenimento accade, i ricordi vengono alterati in maniera più o meno intensa, poi dopo un po' quelli sopravvissuti diventano ufficiali. Da lì in poi, è Guido a
custodire la verità e a riproporla quando se ne presenta l'occasione. Non è sempre lo stesso racconto, naturalmente. Ogni volta ci sono diversi dettagli, come se uno descrivesse in occasioni diverse lo stesso quadro. Ma il quadro, appunto, è lo stesso.

Quante parole per un termine che, tutto sommato, non viene neanche spiegato qui e che in realtà esisteva già. Ma l'anipnia domina un po' questa notte. Alla Radio Nazionale mettono musica che ascoltavo migliaia di anni fa, trasmessa da una radio locale. Al microfono c'è un giornalista musicale che la sa lunga.

Dov'è finito il mio vecchio blog Yebraz? Non mi ricordo dove fosse ospitato. L'ho cercato un po' ma niente. Peccato.

Ora mi getto nel lavoro. O forse dovei andare a dormire. Pur non avendo sonno, mi spaventa un po' arrivare a domani senza aver dormito.

Ma la prossima volta sarò pronto a scrivere di Riga, che comunque non avrò ancora visto.